ATEX è un insieme di direttive che disciplinano gli impianti a rischio esplosioni, è infatti l’acronimo per ATmosphere EXplosive. L’atmosfera esplosiva si verifica in contesti lavorativi legati all’utilizzo e la lavorazione di sostanze infiammabili in stato di gassoso o pulviscolare in concentrazione adeguata e in presenza di fonte d’innesco. La formula per identificare il rischio esplosioni individua un limite minimo (LEL) e massimo (UEL) di volume di sostanze presenti nell’area, rapportate alla presenza di una fonte d’innesco.

Le direttive sono state normate all’interno dell’Unione Europea in materia di salute e sicurezza, e sono note come ATEX 2014/34/UE (o ATEX 114) e ATEX 99/92/CE (in principio nota anche ATEX 137 e ora ATEX 153).

La direttiva ATEX 99/92/CE suddivide i luoghi di lavoro in zone, in funzione della probabilità di presenza di atmosfera esplosiva; disciplina la scelta delle attrezzature e i criteri della dichiarazione di conformità, e le relative istruzioni di sicurezza.

La direttiva ATEX 2014/34/UE è subentrata nel maggio 2016 e fa riferimento alle prove e certificazioni dei prodotti, agli audit di qualità, e integra ulteriori istruzioni per conformità e sicurezza.

La classificazione dei prodotti si suddivide tra quelli utilizzabili in superficie e quelli per le profondità, per le miniere. Gli apparecchi di superficie sono a loro volta suddivisi in categoria 1, 2 e 3, con grado di protezione maggiore in categoria 1, a decrescere. Questi gradi vengono utilizzati con due diverse gamme di prodotti, quelli che devono essere schermati contro le sostanze esplosive gassose (G) e quelli che devono essere schermati contro le sostanze esplosive in polveri (D, come dust). Gli apparecchi di profondità, per le miniere, sono definiti con le sigle M1 e M2, e anche in questo caso si identifica con grado di protezione maggiore M1 rispetto a M2.

La classificazione delle aree viene disciplinata secondo le normative EN 1127-1, EN 60079-10-1 (gas-EX) e EN 60079-10-2 (polveri-EX), che organizzano le aree pericolose in tre gradi, a loro volta coniugati secondo la durata temporale e frequenza per la quale la sostanza esplosiva rimane presente, e in che stato è la sostanza (gas, polveri, fibre o combinazioni di queste). Anche in questo caso al grado più basso quella classificazione equivale il rischio maggiore.

Ci sono infine le classificazioni sulla base delle temperature per zona o categoria o per il tipo d sostanze.